La stampa mette in scena il solito carosello giallorosso visto anche in campo con la pantomima dei raccattapalle, cosa per cui la Roma è stata multata con un “caffè” da 2500 euro. Cifra irrisoria per il caro Pallotta. E mentre tutto questo succede caricando sul carrozzone anche Anna Frank e frasi razziste, forse l’attenzione non è stata data alla vera protagonista della stracittadina: la Curva Nord.

 Tra gli spalti ha preso vita l’ennesima manifestazione gloriosa e commovente, il tributo a Gabriele Sandri. Oltre la sconfitta amara, la partita sarà ricordata soprattutto per l’atto d’amore ad “uno di noi” che non c’è più.

“Gabbo” e nel suo nome si sono strette intorno alla famiglia le tifoserie di tutta Italia, Francesco Totti e l’applauso della fazione giallorossa dello stadio. E l’applauso del “nemico” è l’attestato di stima più grande.

Questo va oltre al brutto lasciato dal derby: agli strascichi di qualche disordine prima e dopo la partita, o almeno così si dice, delle immagini di Anna Frank, delle frasi sui muri e del teatrino inscenato dai raccattapalle.

Di questo in pochi giornalisti ne hanno parlato, forse perché troppo impegnati a parlare di quattro adesivi, o della vittoria della Roma senza però accennare al gesto romantico della Nord che si è guadagnata anche il plauso giallorosso. Poco risalto è stato dato al romanticismo vero in questo calcio avariato. Ma poco importa. 

Le coreografie della Curva Nord hanno sempre fatto scuola, ovunque, perché la Curva più bella del mondo è tutta nostra! 

Grazie ragazzi, grazie gente laziale! 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *